Migliori smartphone a 200 e 300 euro: come scegliere?

Processore, prestazioni e memoria

Il processore può essere definito il cuore pulsante dello smartphone. Un po' come il motore di un'auto, il processore determina la potenza e la velocità dello smartphone e ci sono tante analogie tra i motori e i processori, perché come i motori hanno i cilindri, i processori hanno i “core” che sono le unità computazionali che elaborano le istruzioni. In passato il numero di core era fondamentale, un processore con più core era più veloce, ma al giorno d’oggi le aziende hanno capito che è meglio limitare il numero di core, sono solitamente 8, usando però core di tipo differente, alcuni dei quali pensati per i compiti più difficili, core ad alte prestazioni, altri per compiti più leggeri, core ad alta efficienza. Inutile mentire: oggi il processore è rimasto l’unico elemento che differenzia uno smartphone da 300 euro da uno da 500 euro o da uno da 1000 euro, ma il paradosso è che i super processori destinati agli smartphone flagship oggi sono decisamente sovradimensionati rispetto a quello che serve su un telefono. Il processore di uno smartphone top di gamma potrebbe essere usato su un computer senza problemi, anche perché uno smartphone non è capace di sfruttare tutte le sue potenzialità. Ci sono decine e decine di processori sul mercato e non è facile spiegare in una guida semplice le differenze: quello che possiamo dire è che il processore non è un aspetto così fondamentale se si cerca un buon telefono da 200/300 euro: tutti i modelli esistenti oggi sono adatti a far girare le app in modo fluido e senza intoppi.

I principali produttori di processori per smartphone sono Qualcomm e MediaTek. Entrambi offrono una vasta gamma di chip, ma sui telefoni da 200 e 300 euro è preferibile MediaTek perché i suoi processori hanno un rapporto qualità / prezzo migliore. Diversa sarebbe la questione se stessimo parlando di smartphone di fascia alta, dove Qualcomm oggi offre le migliori prestazioni in assoluto.

RAM (Random Access Memory)

Più che il processore a giocare un ruolo fondamentale c’è la RAM (Random Access Memory): è la memoria a breve termine del dispositivo, dove vengono temporaneamente memorizzate le informazioni necessarie per eseguire le applicazioni. La scelta della quantità di RAM è cruciale per determinare le prestazioni complessive dello smartphone, per due motivi: il primo è che la RAM è condivisa tra CPU e GPU, quindi tra la componente di calcolo e la componente grafica del processore, e se una persona vuole usare il telefono anche per giocare, la fluidità del gioco sarà dipendente non solo dal processore ma anche dalla quantità di RAM. La seconda è che oggi un telefono fa molte cose “in background”, ci sono applicazioni che continuano a elaborare dati anche se non sono necessariamente visibili sullo schermo. Più RAM è presente più operazioni possono essere fatte in secondo piano. Come regola generale, si consiglia di scegliere uno smartphone con almeno 8 GB di RAM per un'esperienza d'uso fluida e senza intoppi. Tuttavia, se si ha intenzione di utilizzare applicazioni particolarmente esigenti, si può optare per modelli con 12 GB o più di RAM che oggi iniziano a vedersi anche in questa fascia di prezzo.

ROM: la memoria interna

C’è un ultimo aspetto da considerare, ovvero la memoria interna di uno smartphone, quello che viene definito storage oppure “ROM” sulle schede tecniche. È come l'hard disk di un computer, è lo spazio dove vengono salvati tutti i dati, dalle app che usi quotidianamente alle foto, dai video alle playlist musicali preferite. Più spazio si ha a disposizione, più contenuti si potranno memorizzare senza la preoccupazione di rimanere senza memoria. Un quantitativo adeguato di memoria interna permette di installare un gran numero di app, scattare foto e registrare video in alta risoluzione senza dover continuamente liberare spazio o appoggiarsi a servizi cloud. Il nostro consiglio è di non scegliere uno smartphone con meno di 256 GB di storage, meglio se 512 GB, anche se non bisogna guardare solo la quantità ma anche la velocità. Quando lo smartphone deve avviare le app, caricare un video, mostrare la galleria con oltre 1000 fotografie è importante che queste vengano “lette” velocemente dalla memoria: una memoria storage lenta renderà più lento tutto il telefono. Esistono due tecnologie di memoria, eMMC e UFS. Sugli smartphone di fascia alta ormai si trovano solo memorie UFS, ma sugli smartphone da 200 e 300 euro può capitare che qualche modello utilizzi ancora memorie eMMC. Sconsigliate, cercate UFS.

L'espandibilità tramite schede microSD è un'ulteriore caratteristica da valutare attentamente. Questa opzione ti consente di aumentare la memoria interna dello smartphone inserendo una scheda di memoria esterna, ideale per archiviare file di grandi dimensioni come film, musica o giochi che non si usano frequentemente. Sebbene la possibilità di espandere la memoria tramite microSD sia sempre più rara, è più facile trovarla sui modelli da 200 e 300 euro che non sui modelli di fascia alta. Attenzione però: l’uso di una microSD potrebbe portare via lo spazio destinato a una seconda SIM nel caso in cui una persona possa aver bisogno di due SIM all’interno dello smartphone. Anche per le schede microSD vale quanto detto per la memoria storage: se si utilizza una microSD capiente, ma molto lenta, le prestazioni peggioreranno.

Durata della batteria e tecnologia di ricarica

La batteria è un componente fondamentale di uno smartphone, in quanto determina la durata d'uso tra una ricarica e l'altra. Scegliere uno smartphone con una buona autonomia è essenziale per evitare di rimanere senza batteria durante la giornata e questa non sarà una scelta facile. La capacità della batteria, espressa in milliampereora (mAh), indica la quantità di energia che può immagazzinare e una capacità maggiore generalmente corrisponde a una maggiore durata, ma non è l'unico fattore da considerare. Oggi, infatti, il 90% dei telefoni ha una batteria da 5000 mAh eppure l’autonomia varia da modello a modello. Sono altri gli elementi che influiscono:

• L’efficienza energetica del processore
• Il tipo di display
• Ma anche il marchio perché ogni singolo produttore modifica il sistema operativo aggiungendo funzioni che permettono di risparmiare batteria.

Ci sono due cose da dire: la prima è che gli smartphone da 200 e 300 euro hanno processori molto efficienti, la seconda è che di base quasi tutti i telefoni, con una batteria da 5000 mAh, riescono ad avere la stessa autonomia di circa un giorno. Installando determinate app energivore, ad esempio Facebook, l’autonomia scende un po’ mentre usando le funzioni del sistema operativo, come la gestione efficiente delle app, l’autonomia sale. È tutto nelle mani di chi usa il telefono. Più che la capacità della batteria, uguale per tutti, va valutata la velocità di ricarica.

Oggi esistono soluzioni di ricarica rapida che in pochi minuti riescono a portare il telefono al 50%. La ricarica rapida è fondamentale perché oggi, con i caricatori universali, una presa per ricaricare il telefono si trova sempre. Attenzione però: molti produttori hanno soluzioni di ricarica rapida proprietarie, quindi la ricarica è rapida solo con il cavo in dotazione con il telefono e con un caricatore specifico. Caricatore che, per le nuove regole dell’Unione Europea, è ormai opzionale: il consiglio è di investire anche in un buon caricatore USB-C Power Delivery da almeno 45 Watt da usare con tutti i dispositivi e da tenere sempre con sé.