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A Las Vegas abbiamo capito che il futuro passerà da un filtro: le nostre lenti

Valerio Berra28 GENNAIO 2025
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Al CES di Las Vegas, i visori e gli Smart Glasses hanno dominato la scena: la tecnologia sembra finalmente pronta a trasformare questi dispositivi in prodotti di largo consumo.

Nell’ultima edizione del CES di Las Vegas c’è un oggetto, o meglio un tipo di oggetto, che continuava a tornare da un padiglione all’altro. Lo abbiamo visto in varie forme, con diversi prezzi di lancio, ma alla fine l’idea alla base era sempre la stessa: un visore per guardare quello che abbiamo davanti a noi in una forma potenziata.

Potevano essere dei visori completi, come i Meta Quest. Ma più spesso parliamo di una tecnologia che aveva fatto la sua prima apparizione nel 2013: gli Smart Glasses. Allora era stato Google a proporli, in una forma che non è riuscita a entrare nel mercato. Dopo qualche tentativo, i Google Glasses sono andati fuori produzione nel 2023

Ora però le cose sono cambiate e la tecnologia sembra essere diventata abbastanza efficiente per trasformare quelli che erano poco più che concept in un prodotto capace di stare sul mercato. Al momento qualcosa è già in commercio, come gli IMIKI MYVU o Ray-Ban creati in collaborazione con Meta. Ma in futuro ci attende molto di più.

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I video e le fotografie degli Smart Glasses

Le funzioni che vedremo sono parecchie. E soprattutto performanti. La miniaturizzazione della tecnologia permette ora di inserire nello spazio a disposizione degli occhiali molti più elementi che in passato. Le bacchette e le lenti stesse accoglieranno batterie, chip, sensori, microfoni e telecamere per svolgere una lunga serie di funzioni.

Come abbiamo visto da noti casi di cronaca, la prima cosa che si può inserire in un paio di occhiali smart è una microcamera. L’obiettivo e il comparto fotografico si possono mettere su uno degli angoli, magari accompagnato da un piccolo flash e collegandolo a una memoria si possono scattare foto e registrare video. Almeno finché dura la batteria.

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Source: Rokid

Le lenti diventano schermi

Ora passiamo agli elementi più interessanti. Una delle cose più affascinanti degli Smart Glasses visti al CES sono i modelli che puntano tutto sulle lenti:

  • La formula usata dai prototipi presentati in fiera è quella della Mixed Reality. Le immagini proiettate sulle lenti non coprono tutta la nostra visuale ma lasciano sempre una porzione di realtà attorno a noi, almeno come impostazione di base.
  • Tra i modelli presentati al CES si sono distinti parecchio i Rokid Glasses. Sono occhiali dalle forme tondeggianti che una volta indossati proiettano schermi davanti a noi. Possono essere riquadri che occupano solo una parte della nostra visuale o immagini che coprono tutta la lente.
  • Interessanti tra i prototipi anche Solos Glasses: si collegano direttamente con ChatGPT.

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Gli occhiali che migliorano l’audio attorno a noi

C’è poi tutto un altro comparto di funzioni per gli Smart Glasses: l’audio. Le bacchette degli occhiali possono essere usate anche per veicolare l’audio grazie alle tecnologie che sfruttano la conduzione ossea. È il caso di Nuance Audio, occhiali creati di EssilorLuxottica che sono in grado di migliorare l’audio ambientale sentito da chi li indossa e, annunciano, possono recuperare perdite uditive in uno spettro da lievi a moderate.

Se vuoi approfondire di più sulle innovazioni presentate al CES e le rispettive evoluzioni, leggi di più nella sezione Speciale CES 2025!